L'ATTIVITA' DI CONSULENZA E IL RAPPORTO CON IL CLIENTE IN
UN CONTESTO AMBIENTALE VARIABILE
di Antonio Guitto
Il successo di una qualsiasi attività, soprattutto economica, si basa sul pieno
soddisfacimento del cliente finale.
Il cliente finale delle società di consulenza è rappresentato dalle aziende, con
la soluzione dei loro problemi o il soddisfacimento dei loro bisogni.
Le società di consulenza svolgono attività di supporto a quella dell'impresa
cliente; tale attività si può esprimere attraverso due tipologie di intervento:
progettuale e di supporto.
L'intervento progettuale consiste nella redazione di un progetto contenente la
descrizione degli interventi necessari per risolvere un determinato problema
aziendale.
L'intervento di supporto, invece, si esplicita attraverso l'affiancamento
dell'imprenditore e dei suoi collaboratori allo scopo di fornire consigli,
formazione e addestramento nella realizzazione del progetto o
nell'espletamento del proprio ruolo.
La differenza tra queste due tipologie sta nel diverso impegno contrattuale
assunto dalla società di consulenza.
Il primo tipo di intervento è finalizzato alla soluzione di un problema aziendale
e consente pertanto una precisa quantificazione a priori dei modi, tempi e
costi dell'azione consulenziale.
Il secondo tipo di intervento è caratterizzato dal rapporto tra cliente e
consulente, per cui il primo richiede una presenza prolungata, anche se non
continua, di esperti a fianco del proprio management. Questa forma di
consulenza ha l'inconveniente di non poter definire esattamente a priori
quantità e frequenza dell'apporto consulenziale, e talvolta nemmeno le
caratteristiche qualitative.
Da ciò si desume che le società di consulenza non vendono un prodotto
oggettivo e statico, definibile attraverso dei prototipi già pronti: l'oggetto
dell'attività consulenziale è molto variabile e dipende fortemente dai soggetti
in essa coinvolti; infatti, l'iter consulenziale prevede innanzi tutto l'accordo
preliminare tra le parti.
Le basi dell'accordo tra le parti in un progetto di consulenza sono gli eventi
preliminari, quando con eventi preliminari si intende la competenza nel
contrattare, nell'effettuare una diagnosi, nel proporre un feedback che
garantisca il successo della realizzazione.
Tutto ciò si deve necessariamente basare sulla fiducia. Fiducia intesa come
sicurezza dell'esperienza e della riservatezza che il consulente suscita nel
cliente. � in questa fase che il cliente deve esporre molto chiaramente al
consulente i propri bisogni e obiettivi.
Non sempre il bisogno è sinonimo di problema, altre volte si può identificare in
un obiettivo di sviluppo o di realizzazione di un progetto.
Occorre che la responsabilità del progetto di consulenza sia equamente
suddivisa tra cliente e consulente e che quest'ultimo sia in grado di garantire
un risultato certo all'impresa cliente.
In questo momento di incertezza globale è necessario passare da un
contratto di mezzi ad un contratto di risultato, in modo da rassicurare e
garantire al massimo le imprese che si rivolgono alle società di consulenza.
Un'impresa che voglia rivolgersi ad una società che offre servizi consulenziali
come fa ad effettuare la scelta giusta senza commettere errori?
Uno dei modi potrebbe essere quello di considerare i valori che distinguono la
qualità dei consulenti: l'integrità innanzi tutto, intesa come comportamenti
ispirati a sincerità, onestà e rettitudine; la qualità della prestazione, che deve
essere erogata unicamente nell'interesse del cliente e con competenza,
serietà, cultura ed obiettività; la competenza professionale frutto di continui
aggiornamenti; la riservatezza consistente nell'impegno di non divulgare,
senza specifica autorizzazione scritta, informazioni riguardanti attività ed
interessi dei clienti; la concretezza in termini di risultati, che in ogni caso
devono essere identificabili.
Come abbiamo già detto, dopo aver compiuto la scelta della società, il
committente deve esporre il motivo della richiesta di consulenza con estrema
chiarezza, poich� da questo dipenderà il futuro dell'intervento.
Molte imprese sentono di avere un bisogno, ma non riescono ad esplicitarlo
appieno ed è appunto aiutandole a chiarire le proprie necessità latenti che le
si indirizza verso il percorso giusto, su una strada già seguita con successo
da un'impresa simile. In ogni caso, quello che spesso viene richiesto ai
consulenti è una soluzione immediatamente applicabile e quindi molto pratica.
Il core business dell'attività di consulenza consiste nel definire una soluzione
giusta e applicabile in relazione alla realtà trattata.
Ciò non vuol dire proporre una soluzione e imporla al cliente: le diverse
soluzioni devono essere ragionate insieme e adottate con il pieno consenso di
chi con esse dovrà vivere e lavorare.
Aiutare le imprese a progettare il futuro significa indicare ad esse un percorso
da seguire e non un punto d'arrivo già definito. In quest'ottica, occorre che in
sede di proposta, prima di definire il contratto, il cliente esprima chiaramente
quali sono le sue richieste e come vorrebbe che il progetto fosse svolto.
Soltanto dopo averne discusso insieme ed essere arrivati ad un accordo è
possibile firmare un contratto che vincoli entrambi.
Naturalmente, affinch� la consulenza abbia un esito positivo, è necessario
che vi siano una sinergia tra committente e consulente e una fiducia reciproca
nei mezzi e nelle capacità di ciascuno. Niente deve rimanere inespresso: il
committente, per avere il meglio e non vanificare l'intervento, deve collaborare
con i consulenti, opporre ovviamente le giuste obiezioni, ma accettare in
definitiva quei cambiamenti che il più delle volte sono inevitabili.
L'intervento consulenziale porta beneficio all'azienda committente, sia perch�
migliora la situazione esistente, sia perch� porta all'interno dell'impresa una
nuova visione dei problemi esistenti.
Occorre notare come l'opera della consulenza permette di sostituire un costo
fisso con un costo variabile. Infatti, quando in un'impresa ci sono dei problemi
che si riflettono inesorabilmente sulla gestione e sul profitto bisogna risolverli.
Per risolverli, o si utilizzano delle risorse interne o si fa riferimento ad una
società di consulenza.
La seconda possibilità porta più vantaggi rispetto alla prima, poich� permette
di liberare risorse interne, di trasformare un costo fisso in variabile e,
soprattutto, di garantire un risultato super partes, più obiettivo perch�
conseguito da persone coinvolte nella gestione di tutti i giorni.
Per concludere questa breve panoramica sull'attività di consulenza si devono
considerare anche i cambiamenti che caratterizzano il nostro ambiente.
La complessità tipica dell'attuale epoca è contraddistinta da trasformazioni
permanenti, in cui le rivoluzioni in campo tecnologico, sociale e della
informazione hanno ormai rimesso in discussione molti degli assunti
fondamentali sulla base dei quali i manager hanno operato negli ultimi anni.
Le competenze ritenute sino a ieri essenziali oggi sono giudicate secondarie;
in questo senso occorre che si evolva anche la professione del consulente,
così da aiutare le imprese a progettare il futuro in modo reale ed efficace.
Ad esempio, vanno valutate le nuove tendenze in corso nel mondo lavorativo:
molto sinteticamente, è possibile identificare le evoluzioni e i cambiamenti in
atto con il declino inarrestabile dei capi intermedi, in conseguenza del quale i
ruoli di supervisione gerarchica lasciano il posto a quelli di integrazione,
attenuando così la tradizionale contrapposizione tra ruoli manageriali e ruoli
professionali.
I suddetti cambiamenti nell'ambito dei diversi ruoli, lo sviluppo organizzativo
(in particolare l'introduzione di strutture piatte e snelle) e le nuove strategie
aziendali hanno causato una profonda evoluzione nei sistemi di gestione e
sviluppo delle risorse umane.
In tale contesto, chi vorrà operare nel settore della consulenza dovrà
considerare determinante l'importanza di un insegnamento evolutivo che
addirittura anticipi i bisogni delle imprese, soddisfacendo nel contempo una
richiesta che potrà crescere ulteriormente.
Tutto ciò senza dimenticare che la necessità di operare un cambiamento, una
svolta in nome di un'etica da tempo scomparsa, diventa ogni giorno più
pressante. Un'etica della quale si sottolineano tre dimensioni:
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