OUTPLACEMENT: UN AIUTO ALL'IMPRESA PER LA GESTIONE DEL
CAMBIAMENTO
di Fabrizio Luzzatto-Giuliani - Presidente AISO
L'outplacement, il più efficace e moderno mezzo di riqualificazione
professionale e di ricollocazione nel mondo del lavoro, è nato in Italia nel
1988 con la costituzione dell'AISO (Associazione Italiana Società di
Outplacement).
Originariamente inteso per assistere l'impresa nelle fasi di mobilità dei
dirigenti - i più esposti al licenziamento individuale - nel decennio di
esperienze in Italia si è andato progressivamente evolvendo fino a giungere
alle diverse attuali forme di intervento: dalla classica a livello "individuale",
normalmente riservata ai manager, a quella di tipo "collettivo", con corsi di
gruppo per impiegati e operai, ad altre forme sofisticate che spaziano
dall'aiuto alla gestione della mobilità interna aziendale alle verifiche del
potenziale professionale dei dipendenti e del loro livello di "impiegabilità".
Poich� il termine outplacement viene talvolta usato impropriamente da certi
consulenti in risorse umane che offrono servizi vari, è bene ricordare che solo
le otto Società aderenti all'AISO vantano un codice etico che le impegna ad
operare unicamente in questo settore specifico, avendo come interlocutore e
cliente l'impresa.
Le Società dell'AISO non partecipano per Statuto n� alla fase dell'uscita del
dipendente dall'azienda, n� al suo collocamento in altro contesto, ma si
limitano a fornirgli una completa assistenza e ogni informazione utile al suo
pronto e mirato reinserimento nel mondo del lavoro.
Il "candidato" in outplacement che fruisce della formula individuale può
disporre di questo supporto gratuitamente e a tempo indeterminato, vale a
dire fino a quando ha trovato una nuova ricollocazione. In questo caso
l'azienda cliente si fa carico del costo del servizio, mediamente nell'ordine del
15% della retribuzione lorda annua del manager da assistere.
Negli altri casi gli onorari delle società di outplacement variano a seconda
delle problematiche da affrontare.
L'accordo di outplacement presuppone normalmente questi soggetti:
Il supporto di outplacement può essere previsto dal contratto collettivo di lavoro oppure, per quanto riguarda i manager, può risultare frutto di un accordo diretto tra questi e la loro azienda. In tal caso il servizio può essere fornito prima, dopo o anche nel corso del periodo di preavviso.
In linea di massima l'intervento di assistenza individuale al candidato si può riassumere in tre passaggi principali.
Per l'azienda che ha il problema di risorse umane in esubero l'outplacement
risulta essere una soluzione molto conveniente sul duplice piano economico e
di immagine, sia esterna che interna.
Infatti, riduce i costi che inevitabilmente deriverebbero dalla monetizzazione
degli accordi di separazione, senza antagonizzazione sul piano legale.
Inoltre, non va dimenticato che la consensualizzazione della separazione tra
datore di lavoro e dipendente rende più semplice e positiva la sempre delicata
fase del distacco, riducendo sensibilmente anche le reazioni emotive del
personale che resta in azienda.
Pertanto, un corretto intervento di outplacement consente all'azienda e ai suoi
dipendenti in mobilità di riproporsi efficacemente sul mercato, bilanciando in
modo ottimale vantaggi e rinunce.
Tale disponibilità reciproca è condizione essenziale per ambedue le parti al
fine di giungere alla soluzione del problema.
Prendendo in considerazione unicamente quelli che sono i più importanti
Contratti Collettivi del Lavoro per dirigenti recentemente siglati nel nostro
Paese, merita attenzione il fatto che, per la prima volta, la procedura di
outplacement è stata inserita in due di essi e cioè:
Concludendo con un flashback sulla nascita dell'outplacement, è bene
ricordare che questa forma di intervento di consulenza mirato alla
ricollocazione del personale uscito dall'azienda fece la sua prima apparizione
negli USA, alla fine degli anni '60.
Esempio storico della sua applicazione fu quello attuato a seguito della
drastica decisione, da parte della NASA, l'ente spaziale americano, di
licenziare i propri dipendenti che erano stati impegnati nel "Progetto Apollo".
Invece di liquidarli nel modo tradizionale, fu deciso di proporre, come benefit
finale, la soluzione dell'outplacement, per consentire loro la ricerca "guidata"
delle diverse alternative di riconversione e di riqualificazione professionale.
I DATI STATISTICI AISO
Secondo i dati AISO del 1996 il servizio di outplacement viene utilizzato, in
Italia, con sempre maggiore frequenza, anche dalle categorie di lavoratori non
di livello.
I manager assistiti (dirigenti e quadri) sono ora la metà del totale, mentre fino
a due anni fa erano i due terzi.
Risulta pertanto evidente la crescita del servizio anche a favore degli
impiegati e degli operai, con un'opportuna serie di interventi di tipo collettivo,
basati su corsi di gruppo a tempo determinato.
In effetti, il trend del settore, alla fine degli anni '90, pone chiaramente in
evidenza come stia crescendo la domanda, da parte delle aziende, di
consulenza specialistica non solo in risorse umane ma anche in gestione del
cambiamento.
In termini percentuali, quello che tra i tanti dati AISO del 1996 colpisce di più è
il numero di candidati assistiti in outplacement individuale che al termine della
loro ricerca hanno trovato una valida alternativa professionale: il cento per
cento!
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